Carlo Cracco a Grazia: "ero un bambino grasso e ora sono stro***"

Carlo Cracco a Grazia: “ero un bambino grasso e ora sono stro***”

Il Festival di Sanremo 2014 sta facendo i conti con un calo degli ascolti, soprattutto per quanto riguarda la terza puntata di ieri sera, dato che su Sky Uno andava in onda Masterchef. E tra i protagonisti di quello che è il programma più seguito del giovedì sera c’è l’amatissimo Carlo Cracco. Bellissimo e pluripremiato, lo chef vicentino racconta a Grazia com’è nata la sua passione per la cucina.

Carlo Cracco a Grazia: "ero un bambino grasso e ora sono stro***"

Una passione che è sbocciata in tenera età, complice una “fame boia” che lo faceva essere sempre in carne: “Per me è come ascoltare la musica: mi rilasso, penso, cerco dentro me stesso… Ritrovo quel mondo che oggi diamo per scontato, il gusto per le cose semplici. Prenda il sedano. Se trasformato bene, ridotto in succo, se fatto croccante, cotto o candito, assume ogni volta un aspetto diverso. E ogni volta è un mondo differente. A proposito: vuol sapere quando ho capito che il mio mondo era la cucina? Da bambino avevo sempre una fame boia. Allora in famiglia mi dissero: “Visto che ti piace mangiare, perché non impari a cucinare?”“.

Diventando cuoco Carlo Cracco ha imparato anche a mangiare bene e sano, riuscendo a perdere quei chili di troppo: “Sì [ero grassottello]. Oggi a tavola cerco di trattenermi e ho imparato che, se non mangio cose inutili, sto bene. Faccio una selezione: mangio solo ciò che vale la pena“.

Carlo Cracco a Grazia: "ero un bambino grasso e ora sono stro***"

E, in tema di sincerità, il nostro amatissimo chef conferma di essere un giudice severo e inflessibile, senza peli sulla lingua: “La verità? Sono molto stronzo. Sono proprio stronzo dentro. Quando mi parte la brocca sono così, non posso farci nulla… In televisione cerco di essere sempre me stesso. Quando urlo, quando sono serio, quando sto zitto“.

Ma c’è una cosa, su tutte, verso cui Carlo Cracco fa esplodere tutta la sua intolleranza: “L’ignoranza. Quando un concorrente sbaglia nel presentarsi, già mi irrito. Se poi mi porta davanti un piatto mal rifinito, penso che sia cretino. Magari ci ha messo un’ora per farlo e in due secondi lo butta lì: significa che non ha testa. Se fai qualcosa, devi farla bene. Ecco che cosa mi fa perdere la brocca: la scarsa cultura e la mancanza d’amore per ciò che si fa“.

Sarà proprio questo suo carattere “fumantino” il segreto del suo fascino?

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