Classificatosi secondo ad Amici nel 2008, da quel momento Valerio Scanu ha collezionato un successo dopo l’altro, tra cui la vittoria al Festival di Sanremo, ma negli ultimi tempi la sua carriera discografica ha subito una violenta battuta d’arresto. La collaborazione con la casa discografica Emi si è interrotta, ma il 24enne non si è dato per vinto e il 28 gennaio uscirà il suo primo disco prodotto dall’etichetta indipendente NatyLoveYou, da lui stesso fondata.
Dalle pagine del quotidiano La Repubblica, il cantante ha raccontato così la “rottura” con la Emi: “Sono stato usato e gettato via dalla mia casa discografica. Spero di farcela. La passione è intatta, ma non si poteva più continuare così: mai d’accordo sulle decisioni da prendere, nessun investimento serio su di me. Per l’ultimo disco con la Emi, io ero a Roma in sala di registrazione e loro negli uffici a Milano, salvo poi dirmi che l’album faceva schifo“.
E’ facile capire perché Valerio Scanu abbia il dente avvelenato contro le case discografice: “Chiunque acquisti notorietà grazie a un talent show corre il rischio di essere usato e poi gettato via dalle major del disco. Ad ‘Amici’ questo rischio riguarda il 95 per cento dei casi”.
La Emi, stando a quanto afferma il giovane cantante, non avrebbe mai fatto i suoi interessi, abbandonandolo a se stesso: “Anche il brano di Sanremo l’ho trovato da me, grazie alla mia amicizia con Pierdavide Carone. Loro preferirebbero sempre importi i loro brani perché possiedono le edizioni. L’unico modo per salvarsi, usciti vittoriosi da un talent, è farsi rappresentare da un manager, meglio se anche avvocato. Consiglio a tutti un talent per emergere ma se a 18 anni poi vinci e il tuo manager diventa la casa discografica, chi farà i tuoi interessi?“.
Ma le dichiarazioni accusatorie di Scanu contro la Emi sono continuate svelando altri retroscena: “Nessuna casa discografica spinge due artisti insieme e io alla Emi venni preferito a Martina Stavolo perché con il disco avevo venduto più di lei. Per tutto questo diventa fondamentale saper crescere artisticamente, durante e soprattutto dopo il talent. Il lavoro arriva dopo”.
Difficile pensare che un’etichetta importante come la Emi possa tacere di fronte a queste recriminazioni…