L’attrice, in una intervista-sfogo al settimanale Chi, racconta tutto sul naufragio del suo matrimonio con Giovanni Cottone.
“Volevo un figlio, ma di figli non c’era il tempo di parlarne. Ho sbattuto la faccia contro l’amara realtà. Avevamo una concezione diversa del rapporto matrimoniale. Ma a lui così andava benissimo. Io mi sono voluta sposare davanti a Dio da credente per quel “per sempre” che avrei voluto ripetere all’infinito. Ma da quel giorno non ho più pace”.
Valeria Marini racconta di come il marito, dopo essersi sposati, era completamente cambiato:
“Posso solo prendere atto che il nervosismo, la distanza, un certo temperamento arrogante, in colui che era diventato mio marito sono prevalsi di colpo. La solitudine, per me, è diventata imperante. Lui era sempre in viaggio, e quando era a Roma stava spesso nella casa che aveva affittato al piano sotto la mia. Io desideravo tantissimo un figlio. Ma di figli non c’era il tempo di parlarne. Non vedevo mai mio marito. E quando lo vedevo si parlava solo di lavoro. Con discussioni infinite. E ciao ciao famiglia. Io non sono una che si arrende, sono tenace: ma ho avuto davanti a me un muro di gomma. Con lui la mia vita era tutta un “forse”. Nessuna certezza. Era diventato impossibile continuare dopo quella metamorfosi a cui avevo assistito”.
Il papà di Valeria, defunto nel gennaio 2014, sembra non fosse tanto favorevole all’unione della figlia con l’imprenditore, come dichiarato dalla stessa showgirl:
“Mio padre voleva rivedermi sola, me lo chiese a ottobre. E io non ho fatto in tempo a fargli veder che ci sono riuscita, che sono riuscita a lasciare mio marito”.
Infine racconta della facile ironia che in questi giorni sta spopolando soprattutto su web e social sul suo matrimonio lampo:
“So che non meritavo il dolore che ho provato e provo, che sono bersaglio di critiche e facile ironia, che il mio matrimonio è parso a molti uno show, ma ho le risorse, la fede e il coraggio di ripetermi che sono una donna fortunata, e ho il dovere di sorridere. E a modo mio continuerò a voler bene anche a Giovanni”.