Licia Colò dal 1998 fino alla scorsa edizione ha condotto “Alle falde del Kilimangiaro” e la bionda ha ancora il dente avvelenato per l’addio burrascoso in Rai.
Con Andrea Vianello, attuale direttore di Rai Tre, non si sono mai piaciuti, come da lei stessa ammesso in una intervista rilasciata al Corriere della Sera:
“Non ci siamo piaciuti, è evidente. La nostra non era un’unione felice: è stato un matrimonio combinato. Io invece amo condividere gli obiettivi. La mia squadra era stata decimata prima di far fuori me, i pochi superstiti adesso sono con me. La cosa più bella è essere in una televisione in cui chiedi: si può fare tecnicamente questa cosa? E ti rispondono: sì, certo. Ma ci si rende conto della meraviglia? Sono una che fa le cose sempre con il cuore, anche se è forse una prerogativa più dei ragazzini. Per me non c’è strategia, non è importante essere in Rai, Mediaset o Sky. Per me è importante con chi si lavora. Qui c’è un sacco di entusiasmo”.
A Licia Colò non piace chi ha preso il suo posto, Camila Raznovich, alla conduzione della trasmissione con Dario Vergassola. Ecco che cosa ha dichiarato a tal proposito:
“So che è difficile crederci, ma do la mia parola d’onore che ho visto la prima puntata il venerdì successivo della messa in onda, per cinque minuti. Mi è bastato”.
Camila Raznovich in una intervista a “Nuovo” aveva a sua volta dichiarato:
“Io non c’entro niente. Comprendo la posizione di Licia come donna e posso capire il suo stato d’animo dopo tanti anni di lavoro a Rai Tre. Però non mi sento di dover chiedere scusa a nessuno: mi è stato offerto un programma e sono felicissima di poterlo fare con grande passione, gratitudine e soprattutto rispetto nei confronti di chi mi ha preceduto”.