Paolo Sorrentino: la chiave de La Grande Bellezza è l'empatia

Paolo Sorrentino: “la chiave de La Grande Bellezza è l’empatia”

Rientrato in Italia dopo aver vinto l’Oscar con “La Grande Bellezza”, Paolo Sorrentino è stato accolto in Patria con grandi onori. Ieri sera è stato ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa” per una lunga intervista, in cui il regista napoletano ha parlato a tutto tondo della gioia per questo ambito premio, delle critiche e dei progetti futuri.

Paolo Sorrentino: la chiave de La Grande Bellezza è l'empatia

Riguardo le tante critiche raccolte in Italia con la sua pellicola, il premio Oscar ha così commentato: “Le critiche? Spesso ci si irrita a guardare questo film perché non si accetta di rispecchiarsi in anime un po’ alla deriva”.

Ora, però, Paolo Sorrentino si godrà un periodo di meritato riposo prima di tornare alla regia del suo nuovo film “The Future“, per il quale dirigerà il noto attore Michael Caine: “Il prossimo film non sarà un capolavoro, non l’ho fatto neanche prima. Ma sarà anche un film più contenuto, più piccolo. Certo, c’è Michael Caine, perché gli attori bravi mi danno sicurezza. Ma è una storia d’amicizia, minimalista. La grande bellezza aveva grandi ambizioni, questo il contrario. Già da mesi l’ho scritto, è il film che volevo fare, Oscar o non Oscar. Comincio a girare in primavera, non so dire quando uscirà in sala“.

Paolo Sorrentino: la chiave de La Grande Bellezza è l'empatia

In compenso Paolo Sorrentino sa bene quali sono gli elementi de “La Grande Bellezza” che hanno tanto deluso gran parte del pubblico italiano: “Non è un film facile, non è oleografico, è lungo e viene meno a certi schemi consueti con una trama forte. Per questo è stata una piacevole sorpresa che sia stato così amato. Io credo che il segreto sia nell’empatia con i sentimenti e l’emotività dei personaggi, con la loro fatica di vivere, di trascorrere la vita e sprecare tanto tempo, il loro rapporto con l’insensatezza. Molti hanno detto che la rappresentazione di Roma che ho fatto non corrisponde al vero. Invece, come dice il personaggio di Servillo, ‘abbiamo solo orari diversi’. Spesso ci si irrita nel guardare questo film perché non si accetta di rispecchiarsi in anime un po’ alla deriva“.

Paolo Sorrentino, infine, ha scherzato sul suo discorso di ringraziamento per l’Oscar ricevuto: “Ho ringraziato tutti con il mio fluente inglese (ironico, ndr). Ma c’è chi parla l’inglese meglio di me, e dice cose poco interessanti. Maradona? L’ho ringraziato perché la sua vita da calciatore è stata straordinaria“.

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