La forfora è un disturbo fastidioso e antiestetico che accomuna uomini e donne, anche se in percentuali diverse. Infatti, il sesso maschile sviluppa questa problematica più frequentemente, in quanto produce maggiori quantità di sebo, proprio a causa dei più elevati livelli di androgeni. Ma cos’è la forfora? Si tratta di una massa biancastra che tende a desquamarsi, causando prurito, irritazione e il tanto odiato “effetto neve” sui vestiti. Questa massa biancastra non è altro che il risultato di cellule morte spinte verso l’epidermide dal ricambio di cellule più giovani, e in tempi troppo rapidi rispetto alla norma.
Le cause che provocano questo disturbo possono essere tante, dalle più semplici che se corrette permettono una risoluzione istantanea del problema, alle più complesse che necessitano dell’intervento del dermatologo, in quanto la forfora può diventare un problema cronico. Vediamo dove rintracciarne le cause: nell’alimentazione, in cause psicologiche quali stress e nervosismo, nell’utilizzo di cosmetici aggressivi o di gel lacche o mousse, che possono irritare il cuoio capelluto, aumentando il prurito e la forfora. Dunque, bisogna stare attenti ad alcune vivande come i cibi fritti, grassi, la carne rossa, i formaggi grassi, le bevande alcoliche, il caffè, gli zuccheri e gli amidi. Bisogna, invece, prediligere il consumo di frutta e verdura, ma anche di pesce e proteine “magre”, per assicurare all’organismo un apporto adeguato di aminoacidi solforati, zinco, omega-3, antiossidanti e vitamine del gruppo B. Un’altra buona abitudine per ridurre l’eccesso di sebo e controllare la formazione della forfora è lavare frequentemente i capelli con prodotti delicati.
Ma veniamo ai rimedi per combattere la formazione della forfora. Spesso, infatti, la causa primaria è un fungo, la Malassezia furfur (detto anche Pityrosporum), che vive sul cuoio capelluto senza creare in genere alcun fastidio. Il problema si scatena quando le colonie diventano troppo numerose e, nutrendosi del sebo, provocano un ricambio cellulare repentino. Il primo rimedio serve, dunque, a combattere un ricambio cellulare rapido, vediamo attraverso quali principi attivi:
Zinco piritone: è un agente antibatterico ed antifungino per ridurre la popolazione microbica sul cuoio capelluto.
Catrame: rallenta la velocità di ricambio cellulare, utile per la dermatite seborroica.
Solfato di selenio: questo principio attivo ha un’azione fungicida ed è ottimo per rallentare il ricambio delle cellule dell’epidermide.
Altrimenti ci si potrebbe affidare a prodotti che presentano principi attivi di origine vegetale. Vediamo quali sono: gli estratti di peperoncino, l’aceto di mele, gli oli essenziali di eucalipto, di rosmarino, di limone, di salvia e di ortica e l’olio di Tea tree, considerato particolarmente efficace per le sue proprietà antisettiche ed antifungine.