Intervistato per Vanity Fair, l’attore Ennio Fantastichini ha affrontato l’argomento omosessualità spiegando la sua posizione a riguardo. L’occasione si è presentata in concomitanza con lo spettacolo teatrale “Beniamino“, scritto da Steve J. Spears, di cui Fantastichini è protagonista. Beniamino è un personaggio controverso, un professore che perde la testa per un suo alunno di appena 12 anni, ma l’attore non è nuovo nell’interpretare questi ruoli complessi; molti, infatti, ricorderanno la sua presenza nel film di Ferzan Ozpetek “Saturno Contro“.
Nell’affrontare i temi della pedofilia e dell’omosessualità, Ennio Fantastichini svela di aver subito molestie sessuali quando era solo un ragazzino: “Io a 12 anni ho subito molestie, ma ho reagito. Successe all’oratorio, con un prete di passaggio. Credo che altri abbiano invece ceduto. D’altra parte la sessualità è naturale: come fanno i preti a praticare l’astinenza? Nel caso di Beniamino, il mio personaggio è come una vecchia mamma, solo e disperato. E il ragazzo è un piccolo mostro, che di questo amore si approfitta. Io sono la vittima sacrificale, giudicato colpevole anche se non l’ho mai toccato. L’anno scorso ho fatto una lettura della Muta di Landolfi, su un pedofilo che ha ucciso una ragazzina e racconta l’impossibilità di resistere. Ho un figlio di 16 anni, Lorenzo, e il tema mi tocca“.
L’attore 58enne, nato a Viterbo, ha confessato anche di aver avuto esperienze con l’altro sesso: “Poi ho ricevuto un po’ di avance maschili. Mi toccavano, dicevano: vieni a dormire da me. Il fatto è che nell’innocenza di quegli anni ero un po’ imbarazzato a essere duro, a dire ciò che non mi piaceva. Magari quello era un regista, come un colombiano che era innamorato perso, allungava la mano e dovevo riuscire a sottrarmi con gentilezza. Come tutti, qualche esperienza l’ho avuta. Per la mia generazione dire di no era borghese, dovevi essere disponibile dal punto di vista mentale, ma quelle 2-3 volte che è successo non mi sono trovato“.
Poi, l’interprete di “Mine Vaganti” racconta qualche episodio della sua infanzia: “Mi ricordo mio padre, maresciallo dei carabinieri, che quando morì Pasolini disse: ‘Meno male che l’hanno ucciso questo frocio di merda’. Mi arrabbiai moltissimo, a 15 anni me ne andai di casa. Poi l’ho perdonato, era ignoranza. Mia madre era molto aperta, le confidavo tutto. A 13 anni, dopo che avevo fatto l’amore con la mia ragazza, ci portava il caffè a letto“.
E, ancora, il ricordo del bagno senza veli con Volontè: “Gian Maria Volontè aveva in giardino una pozza di acqua gelida, mi faceva spogliare e lì dentro passavamo ore a chiacchierare nudi, bere, tirare coca. Le donne a un certo punto ci chiamavano, ma noi andavamo a nasconderci dietro la lavatrice dove ci aspettava una bottiglia di vodka e uscivamo alle sei di mattino“.
E sebbene quella di Ennio Fantastichini sia stata una carriera piena di successi, il suo futuro appare un po’ meno roseo: “Quanto prenderò io di pensione? 1240 euro al mese. A volte mi dico: sei un fallito di merda“. Grazie per le immagini che ci ha appena regalato.