L’attore e doppiatore Luca Ward è il cattivo per eccellenza della fiction Made In Italy. Da “Elisa di Rivombrosa” a “Capri”, fino all’ultima stagione in corso de “Le tre rose di Eva”, il 53enne romano ha interpretato per lo più ruoli di uomini perfidi e pronti a tutto, ma nella vita reale è un padre e un marito premuroso.
Ora a teatro con la commedia My Fair Lady, in cui interpreta il “Pigmalione” Mr. Higgins, l’affascinante attore si riconosce più nel ruolo di padre dei suoi bambini: Guendalina, anche lei doppiatrice avuta dal precedente matrimonio, Lupo e Luna, avuti dall’attuale moglie Giada Desideri.
Lui che ha prestato la sua voce a grandi attori internazionali (tra cui Pierce Brosnan, Samuel L. Jackson, Russell Crowe e Antonio Banderas) ha raccontato a Chi: “Chiaramente mi si addice più il terzo ruolo, anche se come papà sono un casino. Però ho anche una certa affinità con Mr. Higgins: credo che chiunque abbia sete di conoscenza, studiando, possa cambiare il suo stato sociale. È un insegnamento importante in un’epoca dove non serve saper fare niente per diventare idoli delle masse: bastano un paio di cosce e una farfalla tatuata sul fianco. Una volta c’erano i grandi sportivi e i grandi politici e anche di grandi attori ce ne sono pochi. E ce ne fosse uno che non faceva anche il doppiatore! Il doppiaggio ti insegna i ritmi, ti abitua a giganteschi cambiamenti di registro, è una palestra che fai vedendo recitare attori come Russell Crowe e Keanu Reeves“.
Del teatro, sua grande scuola di vita, Luca Ward ha detto: “Il teatro è importantissimo e va fatto almeno una volta ogni due anni: è come formattare un computer. Gli sceneggiati tv danno molta popolarità, ma si lavora in maniera diversa. Faccio poco cinema perché in Italia si fanno pochi film e sempre con gli stessi attori. Oggi non c’è voglia di rischiare, la gente si annoia di vedere sempre le stesse trame e si butta sulla comicità di Checco Zalone“.
E, anche se la primogenita Guendalina ha seguito le sue stesse orme, l’attore pensa ad un altro percorso per i suoi figli più piccoli: “Non spero che i miei figli portino avanti la tradizione da doppiatori: il doppiaggio è destinato a morire, ormai tutti masticano un po’ di inglese e tra vent’anni non ci sarà più bisogno di doppiare film. I miei figli fanno la scuola straniera e studiano anche tedesco (che la mamma conosce come fosse madrelingua)“.
Ma che padre è Luca Ward per i suoi tre figli? Lui si è raccontato così: “Non sono per niente un papà severo, anzi concedo troppo. Una volta mia moglie andò in Germania e io non li feci nemmeno andare a scuola: deve sempre ricominciare tutto daccapo! Non guardo la tv e poi penso che i media siano troppo presenti nella nostra vita: voglio proteggere i miei figli. Mi preoccupa anche il fatto che siano troppo buoni e generosi: la bontà non sempre paga. Come Ruggero Camerana di Le tre rose di Eva, anche se fondamentalmente sono un buono. Da bambino ero come loro: ero fisicamente dotato, facevo pallanuoto, ma prendevo le botte e non reagivo, finché a 14 anni non ho mandato due all’ospedale!“.