Gabriele Parpiglia, inviato dal settimanale Chi, ha partecipato ai festeggiamenti per i 53 anni di Diego Armando Maradona a Dubai insieme ai suoi amici e alla giovane compagna Rocio Oliva. Impossibile non far cadere l’accento sugli annosi problemi del ‘Pibe de oro’ con il Fisco italiano.
Innanzitutto l’ex calciatore argentino svela le ragioni che l’hanno spinto a stabilirsi a Dubai: “Perché ci sono sempre il sole e il mare. Dubai è il futuro, vivo in totale sicurezza e la privacy è garantita da un’amministrazione efficiente, esistono diritti e doveri, rispetto delle regole e vivo in santa pace. Anche se qui puoi addormentarti e, la mattina quando ti svegli, vedi improvvisamente strade, ponti, complessi e grattacieli che la sera non esistevano. Confesso, però, che le vacanze preferisco trascorrerle in Argentina“.
Scatta subito il confronto con il Bel Paese, che per l’atteggiamento che sta avendo nei confronti di Maradona si sta rivelando invivibile: “Dubai è più sicura, c’è meno folla, ci sono meno furti. In Italia sono diventato il campione del mondo, anzi l’unico esemplare al mondo, dei perseguitati con l’orecchino. Mi trattano da delinquente, ma non lo sono“.
Diego Armando Maradona si sente solidale con molti altri personaggi dello spettacolo che, come lui, sono stati perseguitati ingiustamente dal Fisco (vedi Raoul Bova). Proprio per questo El Pibe de oro ha espresso il desiderio di conoscere Sofia Loren, altra vittima del Fisco che, però, di recente ha vinto dopo anni la sua battaglia contro Equitalia: “Ho letto la sua storia, quanti dolori… Finalmente lei ha avuto giustizia e sono contento. Questa giustizia non mi sembra giusta, perché nel frattempo ferisce e mortifica gli innocenti. Spero di incontrare la Loren presto, per abbracciarla: è una donna forte“.
Altro punto debole nella vita di Diego Armando Maradona è il suo passato di abuso di droghe: “Era un mostro che stava divorando la mia vita. Non ho mai avuto paura di combatterlo e non mi sono fatto stendere. Lei la chiami droga, io so che era un mostro che stava per uccidermi e per lasciare le mie due bambine senza il loro papà. Ma ce l’ho fatta a vincere la partita più importante… Da dieci anni non incontro più [la droga]. Ho vinto io, amo la vita“.