“Comuni mortali” dimenticate gli assillanti problemi della vostra vita quotidiana: bollette, lavoro e quant’altro non sono niente paragonati all’ansia e allo stress che comporta la preparazione per apparire sul red carpet. Emma Watson lo sa bene, sa cosa significhi doversi preparare “psicologicamente” prima di presenziare davanti agli obiettivi dei fotografi sfilando sul tappeto rosso. Essere diva, che fatica!
La piccola Hermione è cresciuta ed è diventata una delle attrici più richieste del momento e di impegni ne ha tanti. Alla rivista The Edit racconta le ansie e le preoccupazioni, le prove e lo studio delle pose, che vive alla vigilia di un grande evento: “Prepararsi per un evento mette addosso molto pressione. “E se riescono a vedermi sotto la gonna? Se ci sono dei flash, potranno vedere attraverso il vestito?” Quindi faccio una prova seduta e una in piedi. È snervante. Le persone ti scrutano. Solitamente sul red carpet sono molto a disagio: le scarpe sono scomodo e non riesco a respirare in quei vestiti. Il mio stile di tutti i giorni non è per niente così“.
Certo, snervante, come darle torto. Sarà per questo che viene profumatamente ricompensata per i suoi “sforzi”. Scherzi a parte, Emma Watson si rivela anche molto saggia, interessata alla politica alla base dell’industria della moda e dei suoi canoni: “Forse ci sarebbero meno problemi se fossimo coscienti come e dove sono fatte le cose. In questo paese non sosteniamo la schiavitù, quindi non dovremmo sostenere queste condizioni neanche negli altri paesi. Non riesco a capire per quale motivo l’abbigliamento etico è una specialità piuttosto che lo standard. Perché sarebbe speciale comprare un qualcosa che non sia stata fatta in condizioni terribili da una ragazzina di 12 anni pagata 20 centesimi all’ora?”.