A più di un anno dalla scomparsa del grande cantautore bolognese Lucio Dalla, il compagno Marco Alemanno, sul nuovo numero del settimanale Oggi in edicola da questa mattina, ha confessato il suo dolore e svelato come sia cambiata la sua vita da quel 1 marzo del 2012.
Oltre all’improvvisa scomparsa di Lucio, Alemanno si è trovato coinvolto anche in tristi beghe familiari dovute all’eredità: “L’enorme dolore provato dopo la sua improvvisa scomparsa purtroppo è stato gravato anche da orribili questioni umane, prima ancora che legali, a causa di incomprensioni tra me e gli eredi di Lucio, degli estranei entrati in casa di altri per decidere su tutto, dai soldi al patrimonio artistico, escludendo chi c’era prima e contava davvero qualcosa per lui. Non ho intrapreso nessuna azione legale nei confronti dei parenti di Lucio, con i quali non ho nessun rapporto“.
L’attore, cantante e fotografo 33enne ha preferito non lasciarsi coinvolgere da queste faide familiari, rinunciando persino alla casa bolognese in cui aveva vissuto con Dalla. Quello che a Marco Alemanno interessa sono i ricordi e l’eredità morale lasciatagli da Lucio: “Ho scelto di rinunciare a combattere per difendere ciò che era mio, e che i signori eredi non riconoscevano tale. Niente mi avrebbe ridato Lucio, né i quadri, né le statue, né i soldi. Oggi non c’è dubbio che, comunque, sono molto più ricco io di loro: ho avuto e avrò sempre dentro di me Lucio, i nostri ricordi, la nostra vita. A loro resta solo il denaro. Ancora più doloroso poi è stato il “tradimento” di storici collaboratori e amici, o presunti tali, che per convenienza hanno preferito stare dalla parte degli eredi. Una seconda, terza, quarta morte per lui“.
Dopo parole così sagge, non occorre aggiungere nulla!