Aveva già parlato della sua storia con Giulio Cavalli e della loro famiglia allargata, ma ora Miriana Trevisan torna a parlare del pericolo che l’attuale compagno sta correndo a causa della sua professione. Giulio, infatti, è un giornalista e politico impegnato nella lotta alla mafia e alle organizzazioni criminali insediate in Lombardia e avrebbe già ricevuto numerose minacce di morte, tanto da vivere sotto scorta.
Ma, a detta del collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura, non sarebbe solo la mafia a voler eliminare Giulio Cavalli, ma anche alcuni alcuni politici collusi. L’ex velina, infatti, qualche settimana fa si era già detta preoccupata per l’incolumità del compagno e di questo torna a parlare al settimanale Nuovo, anche in relazione al suo ruolo di madre del piccolo Nicola e di donna innamorata: “Per il momento il bimbo è tranquillo perché segue uno stile di vita normale e non è in pericolo. Come non lo sono nemmeno io, per ora. Chi lo è veramente è Giulio. Evitiamo di uscire insieme, se non è necessario. A fare la spesa, per esempio, vado da sola. È molto dura. Oggi ho paura per l’uomo che amo e per questa famiglia, che stiamo pian piano ricostruendo. Cerco di aiutarlo come posso e di mandare avanti la casa senza chiedere aiuto. Apparentemente sono allegra, gli trasmetto serenità. Però dentro di me, c’è molta sofferenza. È come un urlo nel vuoto“.
Miriana Trevisan parla, poi, del suo allontanamento dal mondo dello spettacolo: “La società mi etichettava in un modo perché forse giudicava solo l’apparenza. Però il mio sorriso in tv non era mai ammiccamento, bensì era una forma di comunicazione: in onda mi guardavano anche mia madre e mia nonna! Insomma, ho sempre creduto nella dignità e nel senso della famiglia. Però, da quando è nato mio figlio, ho avuto una motivazione più forte di prima per rimanere a questo mondo: ho capito il mio scopo”.
E su Giulio Cavalli afferma ancora: “A lui chiedono: come mai ti sei messo con una velina? E a me domandano: come mai hai scelto un uomo così intellettuale? In verità noi due sulle questioni concrete, siamo più simili di quanto la gente possa pensare“.